mercoledì 3 giugno 2009

Intervista a Lidia Castagnoli candidata alla Provincia di Modena


Lidia Castagnoli, lei è candidata alle prossime elezioni provinciali come Presidente della Provincia di Modena. In passato è stata candidata altre volte, o ha ricoperto cariche istituzionali? Nel caso in che partito?

Questa è la mia prima esperienza politica “pubblica”: prima non sono mai stata candidata per nessun partito o altro movimento, anche se ho coltivato una mia militanza politica interiore fin da quando ero liceale.

Lei che lavoro svolge?

Sono laureata in Lettere con una specializzazione post laurea nel management del settore Tessile/Abbigliamento, settore in cui opero da quasi 15 anni, occupandomi di gestione, ricerca e formazione per progetti di cooperazione internazionale, amministrazioni pubbliche o associazioni di categoria. Da 4 anni sono passata dallo status di dipendente a quello di “libera professionista”, continuando il mio lavoro nel settore T/A, e facendo anche correzioni di bozze nel settore della grafica.

Lei si occupa da anni di difesa dell’ambiente, proprio sull’ambiente stiamo assistendo a politiche di devastazione ambientale, portate avanti a livello locale e nazionale da governanti e amministratori. Allo stesso modo, su tematiche di difesa dell’ambiente sono state costruite grandi e aspre mobilitazioni (No Tav, No Dal Molin e pianura, solo per citare le principali) che hanno visto una notevole partecipazione popolare. Anche in provincia di Modena vi sono stati e vi sono diversi movimenti di difesa ambientale. Qual è il rapporto tra vostra lista e questi movimenti?

Le tematiche di salvaguardia del territorio nelle sue componenti naturalistiche, culturali e storiche sono le priorità del nostro programma, sia a livello provinciale che a livello comunale. In ambito provinciale noi denunciamo un’inutile cementificazione e devastazione del territorio a causa di un’espansione urbanistica e di opere infrastrutturali di cui il territorio non ha bisogno (Cispadana, Bretella Campogalliano-Sassuolo), di enormi quantitativi di ghiaia estratta, e di piani di tutela ambientale vanificati dall’applicazione sul campo di interventi tecnicamente discutibili e spesso oggetto solo di interessi affaristici (come nel caso delle centrali idroelettriche sui fiumi, degli impianti eolici sui crinali, dello stoccaggio del gas a Rivara). In particolare, denunciamo un utilizzo strumentale a favore di pochi delle forme di incentivo e di facilitazione che a livello regionale e provinciale vengono messe a disposizione per dotare il territorio di forme di sfruttamento delle energie rinnovabili. Troppo spesso tali progetti non sono per nulla eco-sostenibili, come evidenziato per esempio dallo stato di molti nostri corsi d’acqua dove sono state impiantate centrali idroelettriche.
I nostri rapporti con le Associazioni ambientaliste sono quindi di stretta collaborazione per fare fronte comune e opporsi con tutti i mezzi legali, giuridici e di comunicazione affinché le decisioni su opere di impatto ambientale così forte non vengano prese ai tavoli della politica ma discusse preventivamente con i cittadini e le rappresentanze locali. Una collaborazione evidenziata anche dalla presenza tra i promotori della Lista Civica Modena a 5 Stelle di persone che sono parte attiva delle stesse Associazioni da molti anni, dove operano anche come consulenti scientifici grazie al loro expertise professionale.

In poche righe, come giudicherebbe l’operato dell’amministrazione provinciale uscente?

Troppo vicina ai poteri economici delle lobby della ghiaia e del cemento. Incapace di programmare in modo rigoroso una tutela dell’ambiente davvero eco-sostenibile. Perdente e poco coraggiosa nelle scelte importanti sullo sviluppo economico. Insensibile alle potenzialità di nuove forme di imprenditoria legate al risparmio energetico, ai materiali riciclati ed eco-sostenibili, all’agricoltura e al consumo a km 0 dei prodotti locali.

Nel caso venisse eletta presidente, quale sarebbe il suo primo provvedimento?

La predisposizione di un Piano energetico provinciale per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili tarato sulle specificità e sulle necessità di tutela del territorio, e finalizzato ad apportare benefici diretti alle comunità locali.

Nel caso, non vi foste presentati a queste elezioni, per quale delle altre liste, se ce n’è una, darebbe il suo voto?

Abbiamo creato una Lista Civica perché non ci sentiamo adeguatamente rappresentati e garantiti da nessun altro schieramento di partito presente a Modena e Provincia.

Il 20 e 21 Giugno si svolgerà il Referendum, come lista grillo parteciperete dando indicazione di voto, e nel caso quale?

Non abbiamo ancora parlato di voto per il referendum, quindi Le risponderò a nome strettamente personale: probabilmente non andrò a votare perché ritengo questo referendum mal posto nei contenuti, che sono lesivi del diritto del cittadino di essere democraticamente rappresentato, e politicamente pericoloso nel suo possibile esito finale. Così facendo, mi dispiace tuttavia contribuire involontariamente a delegittimare questa forma di consultazione popolare, che è una delle poche presenti in Italia a garantire la possibilità di intervento diretto degli elettori su questioni urgenti e importanti come la legge elettorale.

Da alcuni mesi il P-CARC ed altre forze hanno lanciato la parola d’ordine “Costruire un Governo di Blocco Popolare”, un governo formato e sostenuto dalle organizzazioni operaie e popolari che esistono nel nostro paese (http://www.carc.it/index.php?option=com_content&view=article&id=327:nessuna-azienda-deve-essere-chiusa-nessun-lavoratore-deve-essere-licenziato&catid=1:comunicati-e-volantini&Itemid=3), cosa ne pensa a riguardo?

Penso innanzitutto che si tratti di una legittima forma di proposta politica. Non ne condivido i toni espressivi perché non fanno parte del mio sentire e del mio vivere l’impegno politico, ma ne condivido un punto fondamentale: la necessità che si proceda con determinazione ad una diversa programmazione economica e produttiva, che tuteli il diritto al lavoro di tutti e una maggiore equità sociale. Oggi i poteri economici sono concentrati nelle mani di pochi, e – peggio ancora – si crede che la società occidentale non possa rinunciare a questo modello economico e sociale. Noi pensiamo invece che qualcosa di nuova possa e debba essere fatto, e proponiamo un nuovo modello di “solidarietà” che metta le capacità produttive e professionali delle imprese prima di tutto al servizio del territorio, senza per questo privarle della legittima autonomia a muoversi sul libero mercato. In questo senso, le competenze di programmazione economica della Provincia possono contribuire a sviluppare gradualmente un nuovo senso di appartenenza e di coesione sociale.

Alla fine dello scorso mese di aprile, come riportato anche sul sito dell’osservatorio sulla repressione del PRC (http://www.osservatoriorepressione.org), a Reggio Emilia la polizia ha sparato contro l’auto di alcuni compagni, “colpevoli” di aver fatto una scritta contro la sede del gruppo fascista Casa Pound, cosa pensa di questo episodio? Cosa pensa in genere del clima repressivo che sta avanzando in Italia?

Pensiamo che l’ossessione creata dai partiti della destra relativamente al problema della sicurezza e della legalità sia una strumentalizzazione vergognosa con cui mascherare l’assenza di vere politiche sul territorio (a livello nazionale o locale); che dietro a quest’ossessione ci sia un chiaro intento di controllo della parte più debole dell’elettorato; che le forme repressive siano la conseguenza di un rapporto totalmente errato tra le forze istituzionali e quelle dell’ordine con la democrazia e le sue libere forme di espressione. Infine, che in quest’ambito si verificano purtroppo cedimenti anche della sinistra, come nel caso dello sgombero di Libera, quando il Sindaco Pighi ha parlato di “violenza utile” a giustificazione della sua decisione di far procedere immediatamente alla carica.


Cosa ne penserebbe se P-CARC e Lista Comunista per il blocco popolare dessero indicazione di voto per lei alle prossime Provinciali?

Il P-CARC e il movimento che ha portato alla costituzione della Lista Civica Modena a 5 Stelle hanno genesi e matrici ideologiche diverse, ma una decisione di appoggio alla mia candidatura significherebbe che sulle specifiche voci del nostro programma c’è intesa e condivisione, dunque una possibilità di collaborazione su singoli obiettivi. Su questi obiettivi è possibile far convergere energie e istanze di movimenti anche diversi, che lottano per denunciare e condannare la collusione tra politica e affari ai danni dei cittadini, e che considerano la tutela del territorio e dell’ambiente come una priorità assoluta, che non può essere svenduta a nessun costo.

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